La prima cosa che ancora una volta mi ha colpito arrivando in Giappone è il silenzio. Silenzio che si nota in treno, in metropolitana, per strada, dove non senti nessuno suonare un claxon o accelerare con energia; nessun motorino scoppiettante ed anche nelle più affollate stazioni il rumore prevalente è quello dei jingle degli annunci. Ma quello che stupisce è l’estrema cortesia della gente, all’inizio sembra finta talmente è palesata, ma con il passare del tempo ti rendi conto che è connaturata alla loro educazione e cultura e che sono sinceramente dispiaciuti quando non riescono ad aiutarti. La puliza dei luoghi pubblici è maniacale, tanto che per strada è proibito fumare (si fuma in apposite smoking area), non si trova mai nulla per terra, neppure nei punti più affollati. Le strade sono poco trafficate rispetto alle dimensioni delle città e i parcheggi in strada pressochè inesistenti; i mezzi pubblici sono efficientissimi e naturalmente puntualissimi. Per contro mancano un pò di flessibilità e vanno facilmente in crisi se il problema non ha una soluzione “codificata”. Il senso del dovere è talmente sentito da sembrare agli occhi di un Italiano addirittura ridicoli, come i “buttadentro” della metropolitana di Tokyo che una volta partito il treno si “spengono” tutti nella stessa posa fino all’arrivo del nuovo treno. Nel loro completo scuro, precisi e compiti i giapponesi corrono al lavoro… Tutta questa conformità di comportamento, di abiti, di lavoro, di pacatezza nel modo di fare, sfuma o perlomeno si diluisce nei fiumi di folla serali dei quartieri di divertimento, come ad esempio Shibuya a Tokyo, dove frotte di persone, ragazzini e sopprattutto ragazzine, si trasformano con vestiti assolutamente improbabili. Da non mancare Shibuya, anche per un solo omaggio ad Hachiko, il famoso cane simbolo di fedeltà. Altra cosa che colpisce è l’estrema molteplicita di luoghi dove mangiare, con prezzi veramente modici; nei ramen-ya si mangiano piatti tipici, i ramen appunto, per pochi euro, si riesce a mangiare anche sushi di buona qualità. Migliaia sono poi i piccoli supermercati aperti 24h, dove trovare per qualsiasi gusto; ci sono distributori di bevande ovunque, di tutti i tipi, dalle decine di qualità di the verde, ai caffe di ogni tipo, a bevande alla frutta; la più strana che ho bevuto era una specie di succo di pesca leggermente gasato che conteneva, all’interno della lattina, anche pezzettini interi di pesche. Ma naturalmente la parte del leone la fanno le cose da visitare: i templi, buddisti e shintoisti, ma anche gli splendidi parchi con giardini spettacolari, tipicamente Giapponesi, dove la natura è ridisegnata dall’uomo alla ricerca di un’armonia quasi maniacale, e poi la magia dei ciliegi in fiore, sicuramente un plus del nostro splendido viaggio, che volutamente ha coinciso con l’hanami. Hanami, l’ammirazione dei fiori di ciliegio, simbolo di rinascita e di saluto all’inverno che se se ne va, l’esaltazione della gioia primaverile. E’ addirittura il governo giapponese ad annunciare ufficialmente l’inizio dell’hanami, che per tradizione avviene dopo che cinque o sei fiori di ciliegio dell’albero del santuario di Tokyo sbocciano. Le feste per l’hanami si tengono all’aperto: si organizza un ricco picnic all’ombra dei ciliegi in fiore, a base di sushi e sake, oppure si allestiscono feste in grande stile, con balli e musiche tipiche, che vanno avanti anche di notte. Da non mancare una visita a Nikko, dove la spiritualità e l’imponenza dei templi è affiancata da una natura spettacolare; i giardini ed i Templi di Nara, dove decine di cervi completamente liberi vi rincorreranno senza pietà appena intuiscono che avete cibo: attenzione perchè mangiano di tutto, anche i vostri indumenti o la cartina che avete in mano! Lasciata Tokyo, Takayama, sulle Alpi Giapponesi, ci ha accolto con la neve che fioccava soffice sulle casette di legno, un thè caldo nell’atmosfera ovattata di una casa da thè e poi via a rifugiarsi nella magia tradizionale del nostro Ryokan a godersi un bagno indimenticabile nell’Onsen e naturalmente una cena altrettanto tradizionale. Prossima tappa Kanazawa, come tuffarsi ancora per magia nel Giappone del periodo feudale. Le strade su cui si affacciano le case signorili, gli antichi quartieri del piacere, il castello e il magnifico giardino Kenrokuen. Un vero e proprio scrigno dell’artigianato artistico giapponese, ricca di preziose vere e proprie boutique di antiquari. Poi Kyoto, bellissima con la sua aria di provincia e con le abitazioni tipiche del quartiere Gion, dove se siete fortunati potrete vedere anche delle Geishe, nei loro splendidi abiti ed il volto bianchissimo, passeggiare per le viuzze. Anche qui templi spettacolari e il Padiglione d’oro (Kinkaku-Ji) con i suoi splendidi giardini. Bellissima la foresta di bambù di Arashiyama impessionante per l’altezza di queste piante, La stretta via si ritaglia uno spazio tra gli alti arbusti e l’atmosfera è incredibile. In ogni angolo del Giappone è possibile addentrarsi in luoghi carichi di suggestione. Ce ne sono alcuni però che più degli altri sono in grado di colpire dritto al cuore e di lasciare del tutto a bocca aperta per lo stupore. Un esempio su tutti è sicuramente il santuario scintoista Fushimi Inari, dedicato al dio Inari del riso e dell’agricoltura. I portali, torii rossi del santuario, che si susseguono l’uno dopo l’altro per un lungo percorso sulla collina, sono stati tutti donati dai fedeli. Nella parte sud dell’isola Hiroshima, emozionante, non tanto per la città ma per la visita al Museo della Pace e per l’impatto emotivo nel visitare le testimonianze raccolte dall’esplosione dell’atomica. Miyajiima “L’isola in cui convivono uomini e dei” è un luogo sacro da quando vi fu costruito il santuario di Itsukushima, dedicato alla dea custode dei mari, costruito in parte nel mare, con edifici su palafitte e un torii a poche decine di metri al largo. Salire al Monte Misen, la montagna mistica circondata da una folta foresta naturale disseminata di templi e soprattutto il tramonto sulla spiaggia….due cose indimenticabili! Ed infine Osaka ci ha accolti con il suo Castello imponente, circondato da una splendida fioritura di ciliegi…..sotto i quali ci siamo sentiti anche noi un pochino giapponesi, consumando il nostro lunch pic nic con migliaia di eleganti fiori rosa sopra la nostra testa. Quello che mi è rimasto nel cuore rimane comunque il popolo giapponese, con un modo di vivere lontanissimo dal nostro modo di pensare, dove il rispetto della cosa pubblica, degli altri, l’onesta e la gentilezza sono delle caratteristiche della gran parte della gente. Arigatou gozaimasu!